Serata d’Onore con Isa Danieli

L’attrice si racconta e incanta il pubblico con il suo straordinario repertorio di monologhi e canzoni.
Isa si trasforma sempre. Ma non c’è da stupirsi dal momento che da quando ha cominciato a calcare il palcoscenico, da adolescente, la signora Danieli ha abituato il suo pubblico a infinite e perfette metamorfosi. Passa con tranquillità da nobildonna a procace e sensuale attricetta, dal ruolo di prostituta a regina, da buona a cattiva, fino a cattivissima. Protagonista del teatro
napoletano, ha intessuto la sua carriera fra magia e mistero,  legandosi professionalmente a grandi autori e grandi autrici e senza avere la minima idea di cosa fosse il look di un’attrice. Per questo piace: perché Isa Danieli, pur essendo la (più) grande interprete delle scene partenopee, ha
sempre l’aria della tua dirimpettaia, intenta a cucinare e a riassettare la casa. Luisa Amatucci, meglio conosciuta come Isa Danieli, è figlia d’arte. Sua madre, infatti, era Rosa Moretti, grande e indimenticabile voce di Radio Napoli, mentre suo padre era l’attore Renato Di Napoli, discendente di una dinastia di attori. I due non si sposarono mai e rimasero compagni per un certo periodo di tempo, almeno fino a quando andarono d’accordo, poi si separarono definitivamente. Zia dell’attrice Luisa Amatucci (star della soap opera Un posto al sole), contro il volere materno tenta la strada della recitazione, smettendo di studiare a 15 anni.  I primi passi sono sul palcoscenico proprio accanto alla madre e allo zio Gennaio Di Napoli nel campo della sceneggiata napoletana,
poi l’interesse per Eduardo De Filippo che già allora era in profumo di “maestro”, la spinge a scrivergli una lettera dove esprime il desiderio di lavorare nella sua compagnia, allegandogli una sua fotografia. La lettera arriva nelle mani di Eduardo che, una mattina, la fa chiamare dall’amministratore della compagnia, Carlo Algeri, il quale la invita a recarsi in teatro per un provino. Passato quello, avrebbe lavorato per Eduardo la notte stessa. Il provino riesce perfettamente e Isa Danieli quella sera stessa si trova a recitare in “Napoli Milionaria”, lavorando
contemporaneamente anche nella sceneggiata della madre e dello zio. Appena finite le repliche di “Napoli Milionaria”, Eduardo De Filippo la invita a rimanere all’interno della sua compagnia, anche
solo come comparsa per “Questi fantasmi”. La Danieli accetta e lega la sua vita a quella di De
Filippo che sarà il suo più grande mentore, dando origine a un lungo, litigarello e affettuoso
rapporto lavorativo che la fortificherà immensamente. Lo stesso regista scriverà apposta per lei
alcune parti da cameriera in “Mia famiglia” e “Bene mio, core mio”. Nel 1956, dopo “Dono di
Natale” (opera tratta da una novella di Cechov) e “Quei figuri di tanti anni fa” con Dolores
Palumbo e Geppino Natrelli, la Danieli lascia la compagnia stanca degli stessi ruoli che De
Filippo le propone e decide di darsi all’avanspettacolo spinta dal desiderio di imparare a cantare, a
ballare e a muoversi in scena, diventando padrona della propria personalità scenica, ma anche del
pubblico. La si ritroverà in reggiseno e con le gambe nude in moltissimi spettacoli, spesso accanto
a Nino Taranto, e da lì si sposterà alle regie di Roberto De Simone che nel 1976 la vorrà per “La
Gatta Cenerentola” – con un personaggio da antologia che la renderà definitivamente celebre -,
“Mistero napolitano” e “Festa di Piedigrotta”.

Cristo di Periferia

Cosa succederebbe se un nuovo Cristo nascesse oggi, ai margini di una qualsiasi città del mondo? Un giornalista viene inviato dal suo direttore in un circo di periferia per scrivere un articolo su un ‘povero Cristo’ che compie miracoli nella sua roulotte. 

Scettico, egli arriva sul posto, e lì incontra personaggi fragili e surreali: Maddalè, che camminava sul filo prima di rimanere zoppa, e che adesso legge le carte e ‘colleziona sogni claudicanti’; il nano Giuda, che ha un tatuaggio per ogni dolore che la vita gli ha causato, il direttore, crudele e spietato, fino a conoscere quest’uomo dei miracoli, il ‘povero Cristo’.

Da quel momento in poi la storia scorrerà incessante e inesorabile. Francesco Montanari narra con delicatezza e suggestione questa fiaba contemporanea, un racconto di umanità e debolezza, che si interroga sul valore dei miracoli oggi, sulla bellezza del mondo a volte così difficile da intuire, e sull’importanza dei sogni.

 

CREDITS:

Scritto e diretto da: Davide Sacco
con: Francesco Montanari e la Manina Circus Band
Fisarmonica e Tastiere: Giuseppe Sacchi
Violino: Francesca Masucci
Voce e Guitalele: Raimondo Esposito
Musiche scritte, arrangiate e dirette da: Raimondo Esposito
Scene: Luigi Sacco
Luci: Andrea Pistoia
Costumi e Make up: Valeria Pacini
Organizzazione: Luigi Cosimelli

Stasera, punto e a capo!

Di e con: Massimiliano Gallo

Stasera, punto e a capo… Si mette un punto per ricominciare. Cominciare da capo, riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche tornando un po’ più indietro. Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo: generazioni a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti. Io un po’ la invidio la mia adolescenza, invidio i miei anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività̀.

Sul palco, insieme a Massimiliano Gallo, ci saranno l’attrice Shalana Santana e la cantante Pina Germanà, oltre all’ensemble diretto dal maestro Mimmo Napoletano con Gianluca Mirra, Giuseppe di Colandrea, Davide Costagliola e Fabiana Sirigu.